Layout responsive, cos’è?
Il classico esempio di responsive design è quando la struttura grafica del sito web riesce ad adattarsi automaticamente alla grandezza dello schermo del visitatore. Rispetto a quelli di vecchia generazione il sito web responsivo non deve essere ingrandito ed è perfettamente navigabile da qualsiasi dispositivo: desktop, tablet e mobile.
Perché è importante avere un sito con layout responsive?
L’evoluzione della tecnologia ha cambiato le abitudini delle persone. Nel 2020 lo smartphone è stato lo strumento più utilizzato per navigare: gli italiani connessi via mobile hanno raggiunto quota 35,1 milioni (dicembre 2020), pari all’87% della popolazione su internet, con un incremento di 1,5 milioni sul 2019 (+4,5%). I dati emergono da una ricerca dell’Osservatorio Mobile b2c strategy della School of management del Politecnico di Milano.
“In Italia la penetrazione del mobile è superiore a quella dei pc. Siamo il secondo Paese in Europa per sola penetrazione della banda larga mobile – spiega Andrea Rangone, responsabile scientifico dell’Osservatorio – e il 36% degli utenti internet italiani naviga solo da mobile, contro una media del 23% nei 5 più grandi Paesi europei e del 14% negli Usa”.
Le persone che dedicano il proprio tempo alle ricerche online, di qualsiasi genere, utilizzando i dispositivi mobili.
Oggi avere un sito web responsive è indispensabile. Se un sito web è difficile da navigare le persone tenderanno ad abbandonarlo velocemente e questo si traduce in un calo di visite. Del resto penso che anche tu, quando navighi da mobile, sei portato ad abbandonare un sito in cui devi ingrandire per leggere.
Google lo vuole mobile (il sito web)
Avere un sito web responsive non è solo un vantaggio dal punto di vista della user experience ma lo è anche per la SEO.
Con oltre il 90% delle ricerche in tutto il mondo, Google è senza dubbio il numero uno tra i motori di ricerca più usati. Anche in Italia The Big G la fa da padrona: nel 2021 è stato utilizzato dal 95,69% degli italiani che hanno fatto ricerche su internet e superando il 91,45% globale.
I dati si riferiscono a tutte le piattaforme di navigazione (desktop, mobile, tablet). Ma cosa succede quando andiamo a guardare i dati divisi per dispositivo? Il dominio Google è totale:
- 98,83% delle ricerche da mobile;
- 91,08% delle ricerche da desktop;
- 97,66% delle ricerche da tablet.
I processi di scansione e indicizzazione sono la base con cui i motori di ricerca possono poi classificare i risultati. Negli ultimi anni Google ha dato sempre più attenzione a Googlebot, ovvero il crawler che ha il compito di scandagliare la rete alla ricerca di siti web con contenuti utli per gli utenti.
Mobile first

Da settembre 2020 il crawling per Google è esclusivamente mobile first. Di conseguenza tutti i siti web saranno indicizzati da Google utilizzando la logica del mobile first index.
Questo significa che Google esegue la scansione e l’indicizzazione di ogni sito web dando priorità ai contenuti per dispositivi mobili. Avrai già capito che Google tende a premiare i siti responsive penalizzando i siti non ottimizzati per il mobile (con conseguente perdita di posizioni nei risultati del motore di ricerca).
Con il mobile first indexing, Google ha ufficializzato la sua priorità alla versione dei siti da mobile, attribuendo un miglior posizionamento ai siti web ottimizzati per il mobile.
Avere un sito mobile oggi è molto importante. Dotarsi di un sito web navigabile anche da cellulari e smartphone è indispensabile per non perdere utenti e, nello stesso tempo, aumentare la possibilità di acquisire nuovi clienti.
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