Hashtag su Facebook nel 2025: funzionano ancora?
Nel 2019 scrivevo che gli hashtag su Facebook non funzionavano: non miglioravano la visibilità dei post, distraevano gli utenti e spesso abbassavano l’engagement (cioè le interazioni come like, commenti e condivisioni). A distanza di sei anni, vale ancora quella riflessione?
Oggi, nel 2025, vale la pena tornare su questo argomento, perché le abitudini digitali sono cambiate, così come gli algoritmi delle piattaforme social. Facebook ha introdotto nuove funzionalità per creator e brand, ma resta ancora un dubbio per molti: gli hashtag servono davvero o rischiano di penalizzare i contenuti?
In questo articolo ti mostrerò cosa dicono le analisi più recenti, quando ha senso usare gli hashtag su Facebook, e in quali casi invece conviene evitarli. Confronteremo dati attuali con le tendenze di qualche anno fa per rispondere con chiarezza a una domanda semplice ma importante: ha ancora senso usare il cancelletto su Facebook?

Gli hashtag: da Twitter a Instagram, fino a Facebook
Nati su Twitter nel 2007 come metodo per raggruppare contenuti e seguire discussioni, gli hashtag si sono rapidamente diffusi su quasi tutti i social. Su Instagram, ad esempio, sono ancora oggi uno strumento fondamentale per raggiungere nuove persone e ottenere visibilità nelle ricerche tematiche.
La logica è semplice: un hashtag trasforma una parola in un link cliccabile che porta l’utente a un feed di contenuti simili. In questo modo, brand e creator possono ampliare la portata dei propri post intercettando interessi specifici.
Su Facebook, però, la dinamica è sempre stata diversa. L’utilizzo degli hashtag non ha mai avuto lo stesso peso né lo stesso impatto. E se nel 2019 le analisi mostravano un coinvolgimento minore nei post che li utilizzavano, oggi i numeri sembrano suggerire qualcosa di più sfumato — ma non per questo irrilevante.
Facebook e hashtag: cosa dicono i dati più recenti
A differenza di Instagram, dove gli hashtag sono parte integrante dell’esperienza utente, su Facebook la loro efficacia è da sempre discussa. Anche nel 2025, i dati continuano a confermare che l’uso degli hashtag su Facebook non garantisce automaticamente un miglioramento della visibilità o del coinvolgimento.
Secondo una ricerca pubblicata da Searchlogistics, un post contenente un solo hashtag ottiene in media 593 interazioni. Il coinvolgimento cala drasticamente con l’aumentare degli hashtag: 416 interazioni con 3–5 hashtag, 307 con 6–10, e solo 188 se se ne usano più di 10. Dati confermati anche da eClincher, che sottolinea l’importanza della moderazione.
Sendible, nel suo aggiornamento di inizio 2025, consiglia di non superare i cinque hashtag per post, per evitare un effetto spam e mantenere leggibilità e chiarezza. Aggiunge inoltre che l’efficacia degli hashtag su Facebook è strettamente legata alla pertinenza: più sono contestuali al contenuto, maggiore sarà la probabilità che generino interazioni utili.
Infine, secondo Planly, strumenti come Sendible, Hootsuite e Sprout Social offrono oggi analisi avanzate per monitorare la performance degli hashtag su Facebook, con dati su reach, engagement e sentiment. Tuttavia, anche queste piattaforme suggeriscono un uso mirato, strategico e mai eccessivo.
In sintesi: nel 2025, come già nel 2019, “meno è meglio” rimane la regola d’oro.
Quando (e perché) usare gli hashtag su Facebook nel 2025
Nonostante le criticità, ci sono alcuni casi in cui l’uso degli hashtag su Facebook può ancora essere utile, a patto che siano pochi, pertinenti e contestualizzati:
- Eventi e campagne tematiche: un hashtag dedicato a un evento (es. #WebMarketingDay2025) permette di raccogliere i post correlati e invitare il pubblico a interagire.
- Rubriche periodiche: usare lo stesso hashtag per rubriche ricorrenti (es. #ConsiglioDelLunedì) rende più facile ritrovare i post nel tempo e crea un filo conduttore riconoscibile.
- Contenuti cross-platform: si parla di contenuti “cross-platform” quando vengono pubblicati su più piattaforme social contemporaneamente, come Facebook e Instagram. In questi casi, usare lo stesso hashtag aiuta a mantenere coerenza tra i canali e a facilitare il riconoscimento del contenuto da parte del pubblico.
- All’interno dei gruppi Facebook: in gruppi tematici attivi, l’hashtag può essere utile per catalogare i contenuti o raccogliere discussioni su un argomento specifico.
L’elemento fondamentale è la coerenza: un hashtag deve aggiungere valore, non occupare spazio.
Quando evitarli: i limiti ancora attuali
Usare hashtag a caso o in quantità eccessiva su Facebook è un errore. Ecco perché:
- Distraggono l’utente
- Creano un effetto spam
- Non portano traffico reale
Un semplice consiglio: non inserirli per abitudine, ma solo quando hanno uno scopo preciso.
Come usarli in modo strategico: consigli pratici
Se scegli di usare gli hashtag su Facebook, segui queste brevi indicazioni:
- Limita il numero: massimo 1 o 2 hashtag per post
- Inseriscili alla fine del testo
- Evita quelli generici e non tematici
- Monitora gli insight per valutare le performance
- Sii coerente tra i canali
Conclusione
Rispetto al 2019, poco è cambiato nella sostanza: gli hashtag su Facebook non sono mai stati un elemento chiave per la visibilità. Ma nel 2025 possono ancora avere un ruolo, se usati con intelligenza.
Non sono strumenti da evitare a priori, ma neanche da usare per abitudine. Servono contesto, obiettivi chiari e soprattutto una buona dose di misura.
Ultimo aggiornamento 8 Agosto 2025



